I Bambini dal dentista: Quando portarli e come fare

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QUANDO PORTARE PER LA PRIMA VOLTA I BAMBINI DAL DENTISTA?
“Quando devo portare il mio bambino per la prima visita dal dentista?” È una delle domande più frequenti da parte delle mamme.
Non esiste un’età precisa da prendere in considerazione, ma solitamente anche in assenza di dolori e fastidi è utili portarli il prima possibile: in questo modo il bambino si abitua subito al rapporto con il dottore e all’ambiente clinico.
I bambini sono particolari pazienti e richiedono particolare attenzione.

Già da appena nati, applicate con cura i consigli di prevenzione che trovate nei precedenti articoli di questo blog

Il nostro STUDIO di solito inizia a vedere i giovani pazienti attorno ai 3-4 anni di età, per fraternizzare e ricevere le giuste istruzioni di prevenzione.

Questi sono alcuni consigli da leggere prima della visita dal dentista del vostro piccolo:

Cerca di portare il bambino a visitare il dentista PRIMA di qualsiasi mal di denti o problema. Questo ci consente di orientare il bambino gradualmente al nostro STUDIO e spiegare quello che facciamo, senza che ci sia vera necessità di intervento.
Quando il bambino raggiunge l’età di 3 o 4 anni, è dunque una buona idea andare a trovare il dentista.
Avrete anche importanti istruzioni per la prevenzione della patologia cariosa: evitare alcuni comuni errori ed essere efficaci nell’ igiene dei dentini.

Per un primissimo incontro, è consigliabile portare con voi il bambino
durante le vostre sedute di igiene orale, o visite routinarie.

Il bambino può osservare tranquillamente, apprezzare la serenità e il clima sorridente dello staff.
Potrà “fare un giro sulla poltrona”, se desidera, e porre domande. È importante che la prima visita del bambino nello studio sia piacevole e interessante e possa vedere che l’ incontro è amichevole e non negativo.
Nonostante quello che sembra suggerire l’istinto, è meglio per i genitori e gli altri membri della famiglia di rimanere fuori dalla sala di trattamento, quando arriva il momento per un bambino di ricevere le cure. I bambini generalmente tollerano meglio il trattamento quando possono concentrarsi sulle istruzioni che ricevono dal dentista, senza avere distrazioni.
Oltretutto il genitore che accompagna è collegato dal bambino alla presenza di un pericolo, da cui il genitore lo vuole proteggere.

Nello STUDIO al contrario non c’è alcun pericolo.

La fiducia verso il dottore e lo staff da parte dei genitori in primis, viene immediatamente trasferita al bambino.
(Mamma mi accompagni?? Perchè dovrei? Il dottore sarà gentile con te, non serve che venga, ti aspetto seduta qui e leggo il giornale).
Prima della prima visita di vostro figlio o figlia, non dite parole, come “estrazione”, “ago”, o “puntura” o “trapano”. Già questo li spaventa.

Dire ad esempio: “Il dottore NON TI FARA’ LA PUNTURA ……VEDRAI”, è una delle frasi più sbagliate che spesso vengono ingenuamente usate a fin di bene.

Al contrario genera il terrore verso l’ anestesia, spesso invece necessaria e augurabile, poiché con la sensazione di un semplice pizzicotto elimina ogni minimo dolore.
Anche la promessa del premio in caso di comportamento esemplare, è recepita dal bambino come preparazione ad un evento negativo.

Il dentista spiegherà al bambino usando termini adeguati, esaustivi ma mai minacciosi, quali strumenti saranno utilizzati e come funzioneranno.

Il bambino non verrà mai ingannato, ma sarà fatto uso di termini che non evocano paure irrazionali.
L’ anestesia ad esempio, è “il pizzicotto che addormenta il dentino”, la turbina è “lo spruzzo che lo lava”, e il micromotore quello che “gratta via lo sporco”.

I bambini non avranno alcun disagio né esperienze negative durante il trattamento. Spesso sono molto meno apprensivi dei genitori.
Soprattutto ………relax!
I bambini leggono l’ apprensione sul volto dei loro genitori e pur non comprendendone il motivo, si preparano immediatamente a qualcosa di negativo.

Come funziona la prima visita nello Studio Bosco?

Il nostro protocollo, per conquistare definitivamente la piena fiducia del bambino, prevede di evitare assolutamente ogni insistenza o forzatura nel trattamento se malauguratamente fosse necessario trattare piccole cariette.
Il piccolo paziente deve capire che lo si sta curando, gli si sta facendo del bene e che lui per primo deve essere d’accordo a farsi curare. Questo prevede la possibilità di una o più sedute di terapia non “produttive”, in cui si interrompe senza insistenza il trattamento in caso di diniego del bambino.

La vostra reazione dovrà essere comprensiva e mai irritata. Il tempo perso verrà
ripagato in salute orale negli anni a venire, mentre un’estrazione o un’otturazione fatta con la forza o insistenza, porterebbe ad un rifiuto delle terapie che perdura negli anni, tipico della nostra generazione, che veniva spesso forzata e aggredita dal medico.

Generalmente dopo una o due interruzioni al massimo (il bambino si
stupisce di avere il controllo), se c’è collaborazione della famiglia, si
ottiene lo scopo: la fiducia completa del bambino, che diventerà un paziente
ideale con i dentini sani tutta la vita.

 

Studio Alessio Bosco – Sanremo
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